Gli accordi di settima
In questa lezione mostreremo le posizioni degli accordi di settima, sia maggiori che minori. Inoltre mostreremo la modalità di costruzione grafica di tali accordi e da questa dedurremo la costruzione degli accordi di settima aumentata e diminuita sia maggiori che minori.
In considerazione della importanza delle dissonanze di settima, e anche a parere personale, possiamo affermare che con l'acquisizione delle nozioni di questa lezione si può a buon titolo considerare concluso al 95% l'apprendimento delle nozioni sugli accordi fondamentali.
Nella scorsa lezione abbiamo mostrato le posizioni maggiori e minori degli
accordi, ricordando che è sufficiente trascurare la dissonanza segnalata nello
spartito semplificato (quello in cui l'accordo viene indicato con il suo nome)
per poter comunque "suonare" il brano.
In pratica se incontro un accordo di DO M 7, ignoro la dissonanza di settima e
suono invece un DO M.
Ma se ciò è vero, a cosa servono le dissonanze? La dissonanza introduce una
modifica del suono dell'accordo maggiore o minore che produce effetti di
rifinitura dell'accordo che consentono:
La prima categoria di accordi dissonanti sono in genere formati
dalle "dissonanze pure". In pratica gli accordi di settima
o di nona puri. L'accordo di settima è il tipico accordo di
transito, utilizzato molto spesso anche in brani semplici.
Questo accordo viene raramente utilizzato come accordo stabile. In pratica
i brani che presentano un uso "prolungato" di questo accordo (ad
esempio nell'ambito della musica leggera) sono relativamente rari.
La definizione che abbiamo dato della seconda categoria, probabilmente lascia alquanto stupiti e forse increduli, ma cercheremo di dimostrare come sia possibile, con un accordo, portare l'ascoltatore in uno specifico ambiente.
Gli accordi di settima aumentata maggiore uniscono
all'allegria tipica dell'accordo maggiore, la capacità di suggerire alla
fantasia dell'ascoltatore, il trasporto in un "ambiente aperto ricco di
tranquillità", tipico della settima aumentata.
Ad esempio se si desidera "portare" l'ascoltatore in una grande
vallata ricca di campi verdi e di colori, o di fronte ad una scogliera sul mare
in una giornata luminosa, l'accordo di settima aumentata maggiore é l'ideale.
Un tipico esempio di quanto detto, tanto per citare qualche noto autore di musica leggera,
è Fabio
Concato, che narra spesso, nelle sue canzoni, di ambienti aperti e ariosi come il
mare i prati ecc...; fa un sapiente e cospicuo uso di questo accordo,
ignorando, molto spesso, gli accordi maggiori e minori puri.
In analogia a quanto detto per l'accordo di settima aumentata maggiore, possiamo dedurre l'effetto "psicologico" fornito da un accordo di settima aumentata minore. Si intuisce subito che componendo la tristezza di un accordo minore, con il trasporto in un "ambiente aperto ricco di tranquillità" , non si può ottenere altro che un tipico effetto "tramonto" o "pioggia".
In pratica l'accordo minore modifica il "clima", portando
"pioggia" o "un tramonto", in una giornata che invece era
assolata con l'accordo maggiore.
Sempre Concato usa spesso questi accordi quando, ad esempio, pone i personaggi
delle sue canzoni pieni di tristezza di fronte al mare al tramonto, oppure
incollati con lo sguardo alla finestra da cui si gode un ampio panorama mentre
fuori piove.
Segnaliamo queste constatazioni di carattere generale sulla funzione "ambientale" degli accordi di settima aumentata, per ricordare al lettore che prima di escludere una dissonanza da un brano, sostituendola con il relativo accordo maggiore, o minore, è opportuno verificare se, per la situazione descritta dal testo del brano stesso, é essenziale il "trasporto".
Spesso si è soliti agire in maniera opposta, introducendo una settima aumentata al posto dell'accordo puro, quando se ne avverte l'esigenza "ambientale". Un esempio tipico è la rivisitazione delle canzoni del repertorio popolare italiano che nella quasi totalità, negli spartiti originali, ignorano l'effetto ambientale dell'accordo di settima aumentata.
Per quanto detto riteniamo essenziale apprendere le posizioni di settima aumentata ancor prima di quelle di settima pura. Questa dissonanza consentirà, se correttamente utilizzata, una nota di sofisticazione, che può anche far dimenticare qualche "steccata" tipica del chitarrista alle prime armi.
Partiamo dalle posizioni degli accordi trasportabili per far notare una singolare coincidenza, che riguarda quasi tutti gli accordi maggiori e minori trasportabili, (a meno del SOL): la settima nota dell'accordo è sempre collocata nella corda presente al centro della posizione.
In pratica in un accordo trasportabile di LA M, la settima dell'accordo si trova sulla corda 3 e la si ottiene semplicemente non toccandola quindi |
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LA M 7 |
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lo stesso si può dire per la relativa posizione minore dell'accordo di LA che sappiamo essere | ![]() |
quindi essendo la settima collocata sempre sulla medesima corda, presa ancora nel medesimo modo (cioè non toccata), si ottiene la seguente posizione
LA m 7 | ![]() |
Quanto detto per la posizione di LA M vale anche per la posizione di MI M che ricordiamo essere la seguente: | ![]() |
anche in questo caso la nota di settima è al centro dell'accordo (corda 4), e anche in questo caso per ottenerla é sufficiente non toccare detta corda
MI M 7 | ![]() |
Sapendo, a questo punto, che la settima si prende non facendo suonare la quarta corda dell'accordo di MI, possiamo ottenere, a partire dalla posizione dell'accordo MI minore che è la seguente
la relativa posizione di
MI m 7 | ![]() |
Anche per l'accordo di RE maggiore si può affermare che la settima è al centro della posizione, ma con una piccola eccezione che andiamo a vedere dopo aver ricordato la posizione di RE maggiore
In questo caso la settima si trova sulla 2a corda e quindi al centro della posizione, ma va presa premendo tale corda al primo tasto e quindi ottenendo la seguente posizione
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abbiamo evidenziato con un cerchio rosso la settima. |
A questo punto, una volta capito che la settima in questa posizione la si ottiene premendo la seconda corda al primo tasto, si può ricavare analogamente a partire dalla posizione di RE minore
il relativo accordo di settima
Re m 7 | ![]() |
Ed infine l'unica eccezione che completa la regola è costituita dall'accordo di SOL maggiore che si presenta, come é noto, così:
in questo caso la settima è sulla prima corda e va suonata spostando il dito dal terzo tasto al primo
SOL M 7 | ![]() |
Un accordo si dice aumentato quando la nota che costituisce
la dissonanza è alzata di un semitono, e si dice diminuito
quando la nota dissonante è abbassata di un semitono.
Tradotto in termini di posizioni, è sufficiente "spostare" avanti di
un tasto il dito che suona sulla corda che emette la settima per ottenere una
settima aumentata, mentre é sufficiente spostare indietro di un tasto il
dito sulla corda che emette la settima per ottenere un accordo di settima
diminuita.
Detto questo va osservato che per gli accordi trasportabili di LA M, LA mim, MI M e MI min, è sicuramente possibile ottenere la settima aumentata, ma non si può "lavorarlo" per ottenere la diminuita, poiché la corda è già suonata "a vuoto" e quindi il dito dovrebbe pigiare su un tasto inesistente che si dovrebbe trovare dietro il capotasto.
Vediamo quindi gli accordi di settima aumentata per il LA
LA maggiore settima aumentata |
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Come si vede, rispetto alla posizione di LA maggiore settima il dito sulla
terza corda (che sull'accordo di settima puro non pigiava la corda stessa) ora
la pigia al primo tasto.
Tovata la settima aumentata sulla terza corda al primo tasto la riportiamo anche
sull'accordo minore di LA
LA minore settima aumentata |
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Ripetendo le stesse osservazioni per gli accordi maggiori e minori di MI si ottiene:
MI maggiore settima aumentata |
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MI minore settima aumentata |
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Per gli accordi di SOL M, RE M e RE m in posizione trasportabile è invece possibile ottenere sia la settima aumentata che quella diminuita in considerazione del fatto che per entrambe la settima viene presa pigiando la corda ed é quindi possibile portare indietro di un tasto il dito, ottenendo la diminuita, oppure avanti, ottenendo l'aumentata.
RE maggiore settima aumentata |
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RE maggiore settima diminuita |
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da cui si ottengono anche le posizioni minori dell'accordo
RE minore settima aumentata |
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RE minore settima diminuita |
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Per il SOL abbiamo:
SOL maggiore settima aumentata |
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SOL maggiore settima diminuita |
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A titolo di completezza riportiamo anche le posizioni degli accordi
trasportabili, che in questo caso si limitano alla posizione di DO resa
trasportabile.
Notiamo che la necessità di aggiungere un dito alla posizione la trasforma da
una posizione potenzialmente trasportabile ad una non più trasportabile. In
pratica sono necessarie 4 dita per prendere tale accordo e quindi non ne resta
alcuna per il barrè.
Ricordiamo che il DO M reso trasportabile assume la seguente configurazione:
Per essa la settima la si ottiene pigiando la terza corda al terzo tasto, si ha quindi:
DO maggiore settima |
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La diminuita si ottiene, quindi, spostando il dito sulla terza corda indietro di un tasto e quindi sul secondo e si ha:
DO maggiore settima diminuita |
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La posizione di DO maggiore settima aumentata, che pure si potrebbe costruire spostando il dito dal terzo tasto della terza corda (che rappresenta la settima dell'accordo) ad quarto, non la mostriamo per la difficoltà della posizione, che la rende praticamente inutilizzabile.
Riteniamo superfluo aggiungere che a partire dalle posizioni trasportabili è possibile ottenere tutta la gamma degli accordi utilizzando il trasporto con barré.
Vediamo qualche esempio.
Il LA M (la maggiore settima) portato avanti con il barre di 2 tasti (e quindi di 2 semitoni) fornisce il SI M 7(sulla scala infatti si ha ... LA ... LAb/LA# ... SI).
Se quindi vogliamo un SI M 7+ basta prendere una posizione di LA M 7 + (LA maggiore settima aumentata) e portarla avanti di due tasti con il barrè.
Possiamo ancora ottenere un FA m 7 , ad esempio, prendendo una posizione di MI m 7 e portandola avanti di un tasto con barré (infatti sulla scala il FA segue immediatamente il MI di un solo semitono).
Il lettore può divertirsi a costruire e provare le note trasportate di settima a partire da quelle trasportabili.